| Era deserto, o almeno così sembrava. Tutte le case bruciate, ormai rovinate per sempre. Le statue, la grande piazza, le fontane, tutto ormai andato in rovina distrutto dall'imperatore Doel, ed era questo l'atroce spettacolo che vi si presentava. Ðestinµ Shockato, cercava il suo vecchio mentore Tasman, era uno dei rarissimi anziani rimasti in quella regione, ormai in fin di vita, tutti gli altri abitanti del villaggio tentavano di salvare il salvabile, intanto Ðestinµ si aggirava per le vie del villaggio, con un viso truce. Indossava un vistoso cappuccio nero e un mantello dello stesso colore. Arrivato nel centro abitato, nelle vie cui era cresciuto, c'erano ancora delle guardie della prigione di Hellena che tentavano di portare via delle persone, probabilmente come prigionieri di guerra. Ðestinµ non capiva cosa volessero, era sempre stata regione pacifica la sua, di pronta risposta gettò il mantello per terra, rivelandosi, ed svoderò la sua spada, le guardie, impaurite, avendo capito chi era, fuggirono a gambe levate. Ðestinµ disse agli abitanti del villaggio che erano davanti a lui di entrare in casa, essi obbedirono senza fiatare, lo guardavano con un aria triste come se volessero chiedergli aiuto, disperatamente...Ma allo stesso tempo il loro sguardo stava a significare grande rispetto nei confronti del guerriero. Poco dopo riapparvero le guardie con il Comandante Inferiore. Comandante: E' lui? Sentinella: Si, è proprio quello. Comandante: Andiamo! Ðestinµ essendosi accorto della loro presenza, si girò verso di loro e reggendo la sua spada con una mano disse: ' E così, avete scelto la via della morte, stolti portatori di pestilenze, e disperazione. La pagherete, per quello che avete fatto al mio villaggio, e per il rapimento di Shana* ' Detto questo, vi fu una violenta lotta fra le guardie, il comandante e Ðestinµ, che vide quest'ultimo vincitore assoluto. Ðestinµ andò dal comandante in fin di vita, gli tolse l'elmo dalla testa e gli chiese: 'dimmi ora, dove avete portato la gente del mio villaggio?' Comandante: N-nelle prigioni...A-ad Hel..lena.. Dopo aver detto ciò il comandante si spense. Ðestinµ: Fai buon viaggio, e che la tua anima possa esser perdonata, e purificata, stolto comandante che ti sei spento nella tua giovane età, per via della tua presunzione, della tua arroganza, e della tua poca prudenza. Adesso, andrò ad Hellena a liberare la mia gente.
* Nota: Shana era la ragazza con cui Ðestinµ giocava nella prima infanzia, prima ancora di conoscere Whersa, benché avesse lievi ricordi di questa ragazza, ci teneva molto, e la considerava la sua sorellina.
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