| Il ragazzo scosse la testa tenendo gli occhi chiusi e massaggiandosi la guancia colpita. << Io non ho tradito nessuno, Whee... >>, rispose tranquillo. Whersa era sempre più arrabbiata << Vorrai dire che non hai fatto niente, Kaito! Non hai fatto niente per salvarli! Eri l'allievo più potente di mio padre, il suo preferito, sei sempre stato anche più brillante di me in certe discipline! Dovevi essere il suo successore, avresti preso il suo posto, e invece hai lasciato che uccidessero tutti quanti senza fare niente, anzi, una cosa l'hai fatta, ti sei dato a gambe! >> Kaito a questo punto aprì gli occhi, tenendo le braccia conserte e osservando Whee che sembrava sul punto di crollare a piangere. << Non è affatto così, Whee, io non vi ho traditi e, credimi, se avessi potuto fare qualcosa per salvarli l'avrei fatto... >> << Tutte balle! Non hai mosso un dito! >>. Ci fu un attimo di silenzio, nel quale Kaito si avvicinò alla ragazza, appoggiando una mano sul bracciale che aveva al braccio << Questo come credi di averlo ottenuto? >>, le chiese, tranquillo. << Eh? >>, chiese lei, guardandosi il bracciale, poi fissò il ragazzo, quasi stordita. << L'ho trovato a terra... >>, rispose. Kaito si sedette su un tronco tagliato, tranquillo. << Devi capire che undici anni fa, il giorno dell'attacco, non eravamo pronti a difendere il villaggio. L'attacco è stato a sorpresa e avevano con loro delle protezioni magiche che non ci permettevano di attaccarli. Io e tuo padre abbiamo fatto tutto il possibile, credimi, non sono mai scappato, quando tu mi hai visto fuggire, in realtà stavo andando, sotto richiesta di tuo padre, nel suo studio a prendere quel bracciale, per poterti salvare... Tu eri la sua speranza, non io>>, disse con tono comprensivo. Whersa rimase spiazzata, con il cuore che batteva sempre più velocemente.
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